IL PROGETTO

New Wave (1976-1984) (dall’inglese Nuova Onda) indica la ‘nuova ondata‘ di gruppi musicali nati contemporaneamente e immediatamente dopo l’esplosione Punk (1976-1978), che determina nella scena musicale giovanile e alternativa una specie di anno zero, eliminando concezioni quali l’indispensabilità di saper suonare uno strumento a livelli accademici per poter formare un gruppo musicale.
Sorvolando l’aspetto prettamente musicale, si noterà come la maggior parte delle formazioni musicali New Wave, si muova su diversi fronti e nuovi territori: i concerti diventano degli spettacoli multimediali, coadiuvati spesso dall’uso di videoproiezioni e diapositive, nasce il Video Clip, le grafiche e gli artwork diventano parte cruciale nella comunicazione, si esplorano e nascono nuove forme di musica introducendo strumenti musicali inusuali e la strumentazione elettronica esce dall’élite ed entra nella cultura popolare.

Ad una sorta di scenario musicale classico, di facciata, fatto di dischi in vinile, etichette discografiche major, manager e grandi concerti, si contrappone un molto più ampio sottobosco, una cultura che nasce spontanea, dalle case, dagli individui, senza mediazione, senza la necessità di grande somme di denaro, una scena alla portata di tutti.
Lo sviluppo dell’audiocassetta, di registratori di nastri economici e pratici, fa si che tutti quei ragazzi stimolati dalla appena nata etica punk del ‘Do It Yourself’ (autoproduciti) ed ‘Anyone Can Do It’ (tutti possono farlo), sperimentino a casa la possibilità di esprimersi, anche in modo individuale, sia musicalmente che graficamente. Inoltre i materiali cartacei d’informazione musicale cominciano a far uscire indirizzi, lettere dei lettori che incuriositi cominciano a contattarsi tra di loro iniziando a far circolare via posta il materiale prodotto autonomamente. Ispirati e collusi da nascenti forme artistiche come la Mail Art e la Xerox Art, gli artisti e i musicisti coinvolti spesso si accontentano di spedire i loro lavori senza ricevere una remunerazione pecuniaria ma scambiandolo con altre cassette e/o materiali, solo come forma di promozione e diffusione dei propri pensieri ed espressioni artistiche.
Le dimensioni di questo fenomeno raggiungono vette inimmaginabili, vengono create etichette di sole cassette, liste di materiali acquistabili per corrispondenza, nascono le ‘fanzine’ giornali autoprodotti dagli ascoltatori e musicisti che aggiornano su nuove band ed ultime uscite discografiche, compilation con collaborazioni internazionali, la comunicazione sembra illimitata e mette in contatto persone di tutto il mondo, abbattendo barriere di status sociali e artistici, tutti sono alla pari sia compositore che ascoltatore: l’importante è fare network, rete.

A dispetto del movimento Punk che è stato ampiamente studiato e analizzato sia da un punto di vista storico che sociologico a livello accademico, la seguente ondata di Nuovi gruppi non ha mai ricevuto una adeguata attenzione e indicizzazione, se non in modo frammentario e disordinato.
Con la quasi totale diffusione e accessibilità delle informazioni tramite il web, negli ultimi sei anni si è assistito ad un crescente interesse ed un’attitudine alla riscoperta della scena musicale New Wave degli anni ‘80: attraverso la nascita e l’aumento di etichette discografiche che operano principalmente nella ristampa di produzioni musicali del periodo, l’enorme fenomeno dei blog musicali che convertono e condividono musica e ‘fanzine’ in formato digitale.
Nelle produzioni musicali odierne si nota il ritorno della audiocassetta e dell’autoproduzione, le grafiche spesso sono serigrafate, è palpabile un effettivo bisogno generalizzato di ritorno ad una manualità che il nostro tempo completamente assuefatto da tecnologie superflue ha lentamente ucciso.

La fascinazione per questo periodo di creatività intensa con pochi mezzi è una risposta alla spersonalizzazione e la massificazione di potenti mezzi che hanno perso la loro carica rivoluzionaria. Il progetto attraverso il racconto dei suoi protagonisti vuole offrire agli interessati la possibilità di condividere la loro diretta esperienza e la visione dei lavori prodotti con pochissimi mezzi, possa essere uno spunto per trovare nella contemporaneità delle possibilità analoghe.

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13|05|2013 P A P E R M A N I P U L A T I O N

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https://www.facebook.com/events/113481192188464/

28|04|2013 Music Manipulation

DSCI0686

Durante la serata musicale del 28 aprile, primo appuntamento della rassegna ‘Reality Manipulation’, verranno esposti una serie di materiali (tapes, fanzine, grafiche) facenti parte della scena di Venezia/Treviso.

Per il materiale d’archivio ringraziamo: Stefano Biasin, Matteo Torcinovich , Michele Spagnolo, Nello Simioni

CARTOLINA

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“Un crimine perso tra la folla felice” — intervista a L.A.S.’s Crime

di Davide Morgera
tratto da URLO n.22 sett 1988
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CASSETTE AUTOPRODOTTE IN ITALIA (V.Baroni)

Riproponiamo qua di seguito, un articolo / capitolo, scritto da Vittore Baroni ed apparso nel magnifico libretto ”Compra o Muori La produzione discografica indipendente italiana” a cura di Fricchetti (Luciano Trevisan di Materiali Sonori Distribution [ora Indie Shop]) e con una stupefacente grafica di Piermario Ciani. Edizione Sconcerto – Stampa Alternativa, febbraio 1983.

”Dal momento della sua diffusione su scala mondiale la cassetta è divenuta per milioni di persone il sistema più pratico ed economico per registrare messaggi personali, conferenze, brani dalla radio o da dischi, etc. I più recenti progressi tecnologici hanno reso possibile per tutti di approntare nella propria abitazione un rudimentale ma efficace studio di registrazione, e a partire dalla metà degli anni settanta la cassetta come medium di circolazione musicale indipendente è un fenomeno in continua espansione. [continua a leggere…]

28|04|2013 M U S I C M A N I P U L A T I O N

https://www.facebook.com/events/458245114245349/